Metro 4: la linea Blu che collegherà l’Est e l’Ovest di Milano

Saranno aperte a fine ottobre le prime stazioni della Metro 4, la linea Blu, da Linate a Piazzale Dateo: Milano sempre più verso la smart mobility.
La linea Metro 4, la linea Blu, collega il centro della città con la parte Est, fino all’aeroporto di Linate, e con la zona Ovest, fino alla Stazione San Cristoforo.
La linea offrirà naturalmente diversi interscambi con le altre metro e con il passante ferroviario, rendendo più agevole muoversi non solo nel centro cittadino, ma anche nelle zone più periferiche della città.
Le prime 6 stazioni apriranno a fine ottobre 2022, come ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala, e collegheranno Linate a Piazzale Dateo. Le stazioni coinvolte nella tratta sono Linate Aeroporto, Repetti, Stazione Forlanini, Argonne, Susa e Dateo.
Metro 4: il tracciato e i numeri
La linea della Metro 4 è una metropolitana leggera ad automatismo integrale. I convogli sono a guida automatica e adottano una tecnologia per il controllo intelligente del traffico che garantisce alti standard di sicurezza. Le porte delle carrozze sono programmate per aprirsi esclusivamente in stazione.
La linea si articolerà in un totale di 15 Km con 21 stazioni, trasporterà 86 milioni di passeggeri e potrà contare su 47 convogli, di cui 40 operativi e 7 di scorta.
Collegherà Linate a San Cristoforo, dove ci sarà anche il deposito. La nuova Linea Blu potrà contare su 6 punti di interscambio: San Cristoforo stesso, dove incrocerà le ferrovie dello Stato, Sant’Ambrogio per interconnettersi con la M2, San Babila per incrociare la M1, Dateo e Forlanini dove intreccerà il percorso con il Passante Ferroviario e Sforza Policlinico dove ci sarà l’interscambio con la M3.
La Metro 4 prevede infine di avere una velocità massima di 80Km orari e una frequenza nelle ore di punta di un convoglio ogni 90 secondi.
Un progetto sostenibile
La realizzazione della Metro 4 è destinata ad avere un impatto positivo sull’ambiente. È infatti un mezzo a zero emissioni e il suo utilizzo comporterà una riduzione della CO2. Anche per il consolidamento del terreno e l’avanzamento delle frese sono utilizzati materiali non inquinanti.
Inoltre al termine dei lavori il comune di Milano si è impegnato a investire nel verde. Saranno piantati 1900 alberi lungo il tracciato ed è stato presentato un progetto che collegherà le aree verdi lungo il percorso della Metro 4: Parco Forlanini, Idroscalo e Parco delle Risaie, così da renderle totalmente fruibili ai cittadini.
Tecniche di costruzione impiegate
Ma come si costruisce una metro? La prima fase è ovviamente la progettazione che prevede la fase in cui si disegna il tracciato e le necessarie verifiche preventive sul terreno e sugli edifici.
Solo in un secondo momento si individuano le aree di cantiere, si recintano in superfice e si procede alla realizzazione di un sistema di deviazioni del traffico in superficie. In seguito si spostano le reti infrastrutturali, acqua, gas, cavi elettrici e si procede con la bonifica di eventuali ordigni bellici (purtroppo a Milano può capitare di trovarne ancora oggi).
Nel frattempo, anche gli archeologi verificano che si possa procedere senza compromettere antichi resti.
Dopo aver eseguito dei veri propri carotaggi, si procede con la costruzione dei cosiddetti diaframmi: pareti esterne lungo il perimetro della linea per evitare che il terreno crolli. A questo scopo si eseguono scavi verticali di diverse decine di metri e si sostituisce il terreno con materiale argilloso. Poi si calano delle gabbie in acciaio per armare il diaframma e si riempie lo scavo con il calcestruzzo.
I diaframmi saranno poi collegati da travi d’acciaio. Il terreno circostante viene consolidato con iniezioni di materiale impermeabilizzante.
Talpe meccaniche o TMB
Si realizza dunque una prima stazione e si consolida, poi si procede allo scavo verso il basso fino a raggiungere il livello desiderato. Per lo scavo delle gallerie si utilizzano talpe meccanizzate o TMB – Tunnel Boring Machine – che scavano i tunnel e contemporaneamente li rivestono. Mentre lo scudo frontale delle macchine perfora il terreno, un braccio meccanico applica materiale edile sulle pareti appena create così da renderle solide.
Le talpe lavorano a circa 25-30 metri di profondità, senza causare problemi agli edifici soprastanti. Gli impianti tecnologici vengono posati per ultimi.
Gran parte della Metro 4 è stata realizzata con questa tecnica, detta a foro cieco, per minimizzare l’impatto sul traffico cittadino.
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