La rimozione dell’amianto: obblighi e incentivi

Alcuni bancali con lastre di eternit

La rimozione dell’amianto può beneficiare del Superbonus 110%? A quali condizioni? Vi sono altri incentivi per la rimozione dell’amianto oltre al Superbonus?

Amianto ed Eternit

L’amianto o asbesto è un materiale che contiene fibre minerali provenienti soprattutto da silicati, serpentini e anfiboli. Versatile e con alte capacità di resistenza meccanica, alle alte temperature e agli agenti chimici, è stato utilizzato come coibentante e isolante, sia in edilizia che nei tessuti tecnici, come quelli ignifughi.

In Italia è però noto soprattutto per il suo utilizzo in lastre cementizie: il famoso Eternit, dal nome dell’azienda che lo produceva. Per decenni, infatti, è stato usato per le coperture degli edifici industriali e residenziali.

Pericolosità

Dal 1992 il suo utilizzo è proibito poiché è stato riconosciuto come sostanza cancerogena di tipo 1. Le sue fibre, se inalate, si insediano nei polmoni, non degradano e provocano l’insorgenza di tumori.

La pericolosità dell’amianto è dunque legata alla liberazione delle fibre nell’aria. Quindi, più il materiale in amianto è friabile o danneggiato, più è pericoloso. Fino a quando rimane ben isolato all’interno delle costruzioni non costituisce infatti un pericolo immediato, bastano però piccoli danneggiamenti per liberare le sostanze pericolose.

Per questa stessa ragione lo smaltimento delle coperture in Eternit deve essere effettuato da esperti specializzati e con procedure di sicurezza per gli operatori, ma anche per coloro che vivono abitualmente lo spazio in corso di bonifica.

Due tecnici durante una fase di rimozione di una copertura in amianto

È obbligatorio rimuovere le coperture in Eternit?

Le coperture in Eternit contenenti amianto sono dunque fuori legge da un trentennio e devono essere segnalate alla competente azienda sanitaria locale, oltre che essere oggetto di apposito censimento regionale.
Tuttavia, l’obbligo di rimozione esiste solo se le coperture sono danneggiate perché, come abbiamo visto, la pericolosità dell’amianto è massima quando le fibre si liberano nell’aria.

La bonifica di zone con amianto, sia su edifici residenziali che produttivi, deve essere eseguita da aziende specializzate in due modi. Il primo consiste nella rimozione della copertura mentre il secondo, se è molto danneggiata, consiste nell’incapsulamento, un apposito trattamento che sigilla le lastre ed evita la liberazione nell’aria delle fibre.

Sarà il tecnico dell’azienda incaricata a stabilire come procedere. Sia la rimozione che l’incapsulamento devono essere certificate e il materiale, se smaltito, deve essere tracciato perché sia conferito in sicurezza in luoghi appositi.

Alcune lastre di eternit imbustate

Rimozione amianto: incentivi fiscali al 50 e al 65%

Gli interventi per la rimozione dell’amianto possono beneficiare di diversi incentivi, alcuni dedicati alle aziende, come il Bando Isi 2021 dell’Inail, valevole per i lavori da svolgere nel 2022 (attualmente chiuso, ma può essere utile controllare il sito per verificare nuove opportunità), altri rivolti anche a privati.

Il rifacimento della copertura in amianto può rientrare nei lavori di manutenzione e beneficiare del bonus 50%. Si tratta di una detrazione del 50% sull’IRPEF, fino a massimo 96.000 euro di spesa per interventi di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria.

Se però la sostituzione della copertura prevede anche interventi di efficientamento energetico la detrazione sale al 65%.

I bonus possono essere utilizzati anche sotto forma di sconto in fattura e cessione del credito.

Una tetto coperto da un impianto fotovoltaico

Rimozione amianto e superbonus 110%

L’intervento di rimozione dell’amianto può rientrare nel Superbonus 110 a certe condizioni. A chiarirlo è la risposta dell’Agenzia delle Entrate all’interpello n. 672 del 6 ottobre 2021 che stabilisce che i lavori possono rientrare:

  • solo se strettamente connessi agli interventi trainanti,
  • se il tetto, elemento di intervento, è effettivamente l’elemento di separazione tra il volume riscaldato e l’esterno,
  • se viene garantito il miglioramento di due classi energetiche,
  • se gli interventi di coibentazione eseguiti sull’involucro opaco coincidono con oltre il 25% della superfice lorda disperderdente.

L’accesso al Superbonus 110% non è semplice, la distinzione tra interventi trainati e la conditio sine qua non di migliorare di due classi energetiche sono paletti importanti. Le recenti modifiche sul numero di passaggi della cessione del credito rappresentano un’ulteriore difficoltà.

Per questa ragione è opportuno valutare con esperti qualificati quali interventi eseguire e a quale bonus richiedere l’accesso per individuare la formula più adatta per rispondere alle nostre esigenze.

Studio Gallo è al vostro fianco per sopralluoghi, valutazioni, perizie e progetti e per scegliere con voi la soluzione più rispondente alle vostre esigenze.

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