Edilizia circolare: oggi è possibile costruire nel rispetto dell’ambiente

Che cosa si intende con edilizia circolare? È la stessa cosa dell’edilizia ecosostenibile o si tratta di uno “step” successivo?
L’edilizia circolare è la declinazione nel settore delle costruzioni degli stessi concetti che improntano l’economia circolare. Come è noto, l’economia circolare è un modello di produzione e consumo ispirato ai temi del riutilizzo, della riparazione, della condivisione e in ultima ratio del riciclo. L’idea è che il sistema si auto-rigeneri, sia cioè “circolare”, in opposizione all’economia lineare che è stata fino ad oggi il modello prevalente: estrai materie prime – produci – utilizza – smaltisci.
L’obiettivo è ridurre la produzione di rifiuti arrivando a considerare gli scarti e i prodotti ormai giunti a fine vita come nuove materie prime (materie prime seconde).
I principi fondamentali dell’economia circolare
I pilastri o principi fondamentali dell’economia circolare sono cinque:
- non esistono rifiuti (i materiali già utilizzati possono diventare un nuovo prodotto o una materia prima per un altro processo produttivo);
- oggetti e mezzi si possono condividere (ad esempio il fenomeno del car sharing o similari);
- i prodotti possono essere sostituti da servizi (leasing, rental, pay for use);
- i prodotti devono essere riciclati;
- l’energia necessaria ai mezzi di produzione ed alla vita quotidiana deve provenire da fonti rinnovabili.
Questi principi possono essere declinati nei diversi settori dell’economia: non fa eccezione in questo senso anche l’edilizia che assume così la qualifica di edilizia circolare.
L’edilizia circolare: il campo di applicazione
L’edilizia circolare riguarda dunque la scelta dei materiali, ma anche un utilizzo razionale dell’energia con soluzioni che favoriscano una produzione e un utilizzo sostenibili – pannelli solari, pompe di calore, speciali rivestimenti e vernici –, il risparmio del suolo con la predilezione di soluzioni di ristrutturazione o riconversione di siti già edificati.
Quindi l’edilizia circolare utilizza materie prime naturali e rinnovabili, realizza soluzioni che possono essere riutilizzate, utilizza materiali “scartati” da altri processi industriali per generare nuovi prodotti. Inoltre, gestisce macerie e detriti risultanti dalle demolizioni come materie da riutilizzare, propone soluzioni per l’efficientamento energetico e se possibile utilizza soluzioni modulari e prefabbricate.
La tecnologia offre un importante supporto alla scelta di una progettazione in edilizia circolare. Grazie al BIM (Building Information Modeling) e al BEM (Building Energy Modeling), gli edifici possono essere valutati attentamente anche rispetto al loro impatto ambientale e al costo energetico.
I materiali
L’edilizia circolare utilizza materiali provenienti da altri settori trasformati nuovamente in materie prime, o anche materiali riciclati dallo stesso settore: sono impiegati in particolare legni, acciai, plastiche pressate per rivestimenti.
Alcune start up innovative hanno ideato, proprio in ottica di edilizia circolare, nuovi materiali utilizzando gli scarti provenienti da altri settori o lavorazioni.
Alcuni esempi
Ecco alcuni esempi. Con i prodotti derivanti dalla manutenzione forestale e delle sugherete in Sardegna si possono realizzare pannelli termoisolanti in sughero.
Vetri e scarti di acciaieria possono diventare prodotti per l’isolamento e per la pavimentazione.
Dagli scarti del latte e dai prodotti alimentari che contengono caseina è possibile ottenere una fibra con proprietà isolamenti, antibatteriche e di traspirazione. Con questa fibra si possono realizzare mattoni da muratura, isolanti termici e persino rivestimenti per cappotti edili. E ancora, dai gusci delle uova e delle lumache si possono ottenere intonaci ecologici.
Demolizione selettiva
Il concetto di edilizia circolare prevede però che gli stessi materiali edili una volta dismessi diventino materie prime per altre produzioni. Questo, tuttavia, ad oggi rappresenta una difficoltà perché deve diffondersi maggiormente il concetto di demolizione selettiva, per cui prima di procedere alla demolizione vera e propria occorre selezionare e riciclare i materiali per tipologia: legni, serramenti, vetri, poi laterizi e così via.
Anche per questa ragione una delle evoluzioni possibili dell’edilizia circolare è la realizzazione delle abitazioni prefabbricate e in legno. Questa tipologia abitativa è diffusa soprattutto nel Nord Europa ed è in linea con i criteri dell’edilizia circolare. Il consumo di suolo è ridotto al minimo perché la costruzione viene “appoggiata” e può essere “smontata”.
In alternativa al legno come materiale costruttivo si stanno studiando prototipi di abitazioni che possano essere disassemblate senza danneggiare gli elementi costruttivi, identificati con il QR Code e possibilmente riutilizzabili.
L’edilizia circolare è l’orizzonte verso cui è necessario muoversi per ottimizzare le risorse e conservare al meglio il pianeta.
Abitare può diventare una scelta ecologica: per farlo bene, come sempre, è bene rivolgersi a professionisti che possano guidarvi al meglio.
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