Sanatoria abusi edilizi e Superbonus 110%: con la domanda si possono iniziare i lavori

Sanatoria abusi edilizi e Superbonus 110%: con la domanda si possono iniziare i lavori

Il Superbonus 110% ha consentito a moltissime persone di dare il via a importanti lavori di ristrutturazione sia su case singole sia sui condomini. Una delle condizioni per accedere al bonus è però quello della conformità edilizia dell’edificio.

Cosa fare dunque se vi sono delle difformità? Come richiedere la sanatoria degli abusi edilizi e accedere al Superbonus 110%?

Sanatoria e agevolazioni fiscali

Per eseguire lavori di ristrutturazione sulla propria abitazione, e in caso questa dovesse presentare degli abusi edilizi, è necessario prima di tutto richiedere una sanatoria. Solo allora sarà possibile procedere con le opere previste.

Ma cosa accade nel momento in cui gli uffici comunali ritardassero nella propria risposta alla sanatoria? È necessario comunque attendere, facendo di fatto slittare l’inizio dei lavori, o è sufficiente la presentazione della richiesta per poter procedere?

Un dubbio sciolto dalla circolare 19/E/2020: per le irregolarità edilizie sanabili non vi è decadenza delle agevolazioni fiscali a patto che sia stato avviato il procedimento di sanatoria, in accordo alle normative vigenti. Il fatto che si parli di “avviamento” del procedimento lascia intendere che non sia necessario che questo sia concluso prima di dare il via alle opere.

Dunque, per accedere in via provvisoria alle agevolazioni, è sufficiente presentare copia della domanda del permesso in sanatoria presentata al comune competente, insieme alla ricevuta rilasciata dagli uffici dello stesso.

Sanatoria abusi edilizi 2021: vale su qualsiasi irregolarità?

Questo significa che è possibile sanare qualsiasi abuso edilizio e dare avvio alle opere di ristrutturazione avvalendosi del Superbonus 110%?

La risposta è naturalmente no: il riferimento legislativo è l’articolo 36 del TU 380/2001, che riprende a sua volta un precedente provvedimento di legge del 1985.

Si può ottenere un permesso in sanatoria, pagando la relativa sanzione, se l’intervento che rappresenta difformità risulta comunque conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dell’opera sia a quella attuale. Dunque parliamo di opere che presentano solamente un vizio formale, che non pregiudichi la sostanza dell’edificio in questione. In altre parole: si può sanare, ad esempio, una diversa disposizione degli spazi in un’abitazione o la creazione di un nuovo bagno, ma non un ampliamento in una zona sotto tutela ambientale.

Se le irregolarità riscontrate sull’abitazione rientrano in queste casistiche, allora è possibile procedere con i lavori in regime di bonus dopo aver presentato la domanda in sanatoria e aver ottenuto la relativa ricevuta da parte del Comune. Gli abusi non sanabili continuano invece a rappresentare motivo di esclusione per l’accesso al Superbonus 110%.

Come si può notare, la questione è complessa e in veloce trasformazione e non è facile districarsi tra le diverse disposizioni di legge. Per questo è sempre bene rivolgersi a specialisti del settore per muoversi nel modo corretto. I tecnici di Studio Gallo sono a vostra disposizione.

Verrà pubblicato un ulteriore approfondimento quando la situazione sarà meglio definita.

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